DETTAGLI DIMENTICATI?

Come posso gestire le risorse di un fondo alla morte della persona disabile?

Una domanda che spesso ci viene posta dai familiari di una persona con disabilità nel momento in cui stanno valutando di costituire un fondo è capire se esista la possibilità che le risorse messe a disposizione della persona disabile, alla sua morte, ritornino nella disponibilità della famiglia.

Questa opportunità è esplicitamente prevista dalla legge per i fondi speciali (Legge 12 del 2016, la cosiddetta legge sul –Dopo di Noi”) e per i trust, mentre è impossibile per i fondi dedicati.
Naturalmente il problema non sussiste per quelle situazioni in cui non sono previsti residui alla mane della persona disabile. Tale è il caso delle somme che vengono destinate al fondo per essere utilizzate in tempi brevi per far fronte alle esigenze della persona disabile o per pagare il premio dell’assicurazione. Quest’ultima infatti con la scomparsa della persona disabile conclude il proprio compito e si esaurisce. L’unica eccezione è il caso in cui la persona disabile dovesse morire prima del momento in cui l’assicurazione diventi operativa, ossia di norma, prima della mane del genitore che l’ha promossa. In questo caso. le somme, se sono state accumulate attraverso la Fondazione Tina Anselmi. beneficiando dei rilevami benefici fiscali, non possono ritornare alla famiglia, ma dovranno necessariamente essere utilizzate per sostenere progetti d’utilità sociale, magari attraverso la creazione di un fondo in memoria del disabile scomparso, evidentemente finalizzato ad assistere persone che hanno il suo stesso problema o per finanziare attività di ricerca in tale ambito.

Quando, alla mane della persona disabile, è interesse della famiglia ritornare in possesso del bene destinato, la legge 112 prevede la possibilità di utilizzare i fondi speciali o trust.

Nel caso dovesse trattarsi solamente di uno o più immobili, la soluzione senz’altro più semplice, veloce ed economica è la creazione di un fondo speciale, mentre qualora si dovesse trattare di patrimoni più complessi e stmtn1rati, è necessario costruire un trust, il quale permetterà alla famiglia di rientrare in possesso di quanto non è stato utilizzato dal disabile durante la sua vita.

In realtà un risultato analogo si potrebbe conseguire attraverso adeguate disposizioni testamentarie, mediante le quali si potrebbe stabilire che il patrimonio residuo debba rientrare in possesso della famiglia. In pratica la donazione a favore della Fondazione Tina Anselmi riguarderebbe solo le risorse che verranno destinate per il disabile, con la conseguenza che la Fondazione non diventa mai proprietaria del patrimonio residuo, ma dato che !”entità di quest’ultimo potrà essere stabilita con certezza solo con la scomparsa della persona disabile, lo amministra in attesa che tale evento permetta di conoscere tale valore e quindi di completare quanto stabilito dal testamento, restin1endo il residuo agli altri eredi.

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